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Due giorni in bici. Alla portata di tutti, anche di chi vuole pedalare con tutta la famiglia. Il Sentiero Valtellina sta diventando un grande classico del cicloturismo del Nord Italia, perché è un percorso ricco di fascino e di gusto.

Un viaggio tra le valli del Nord della Lombardia che può essere affrontato da tutti. Da chi ama il gravel, dagli amatori più allenati ed esigenti, che vogliono misurarsi su alcune delle salite più impegnative del nostro Stivale (Stelvio, Gavia e Mortirolo solo per citare le più iconiche).

sentiero valtellina gravel

Ma anche da chi vuole fare cicloturismo nel senso più classico del termine, fermandosi a degustare i prodotti tipici del territorio, visitando le cantine che producono alcuni dei vini più pregiati della nostra terra. E percorrendo lentamente un territorio naturale che negli ultimi anni ha arricchito la sua proposta turistica.

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due giorni sul sentiero valtellina: partenza da colico

Il tracciato ciclabile parte da Colico, la porta della Valtellina, “arroccata” sulle sponde Nord del Lago di Como. Si inizia a pedalare proprio specchiandosi nelle acque del lago, dal centro del paese.

Il percorso si snoda seguendo il corso del fiume Adda, che fin dai primi metri tiene compagnia a chi pedala.

Superato il Forte Fuentes e l’area faunistica del Pian di Spagna, si raggiunge presto l’abitato di Morbegno, che certamente può valere la prima pausa, dopo circa 20 km.

Da qui si possono imboccare i tornanti che salgono al Passo San Marco e conducono fino alla Val Gerola, dove si incontrano gli alpeggi dove nasce il bitto, il formaggio simbolo di questo territorio.

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da morbegno fino al centro di sondrio

Uscendo da Morbegno si continua a pedalare immersi nella natura, costeggiando le rive del fiume e incontrando innumerevoli corsi d’acqua e torrenti che si diramano il tutto il fondo valle, perdendosi tra i campi.

Passato l’invaso di Ardenno, si entra in una delle zone più importanti per la produzione dei vini locali. La valle si stringe e sulle coste si ammirano i filari di nebbiolo che rendono nota questa regione in tutto il mondo.

sentiero valtellina vino

Poco prima di entrare nell’abitato di Sondrio, capoluogo di provincia, la vera “città” di questo angolo di Lombardia, si incontra il Santuario della Madonna della Sassella, da cui prende il nome una varietà di rosso.

da sondrio a tirano

Il tratto successivo della ciclabile è uno dei più ricchi e spettacolari. Non tanto dal punto di vista ciclistico ma sicuramente da quello enogastronomico.

Lasciata la città di Sondrio si pedala tra i vigneti dell’Inferno, realizzati sulle rocce delle montagne che si inerpicano ripide. Disegnati con cura maniacale, fanno da guardia alla valle.

L’Inferno è una delle varietà più forti del vino prodotto da queste uve che maturano tra le rocce, baciate dal sole solo per poche ore al giorno.

Pizzoccheri Valtellina
I pizzoccheri della Valtellina (credit: Accademia del Pizzocchero di Teglio)

Si passa dall’abitato di Piateda, poi Teglio, la patria dei pizzoccheri, altro patrimonio mondiale del gusto della Valtellina e della Lombardia. Quindi c’è Chiuro, con i suoi filari e le sue cantine che offrono tour di degustazione che abbinano calici di rosso e piatti del territorio.

Tirano non è molto lontana. La vediamo da lontano, si scorge da qualche chilometro di distanza il Santuario di Madonna e si sente già il rumore del Trenino Rosso del Bernina. Sulle sue carrozze si può fare un viaggio tra l’Italia e la Svizzera alla scoperta di borghi e cime innevate tutto l’anno.

Il tracciato ferroviario è entrato a far parte dell’elenco Unesco e porta fino a Saint Moritz. La ciclabile passa in centro e poi sfila lungo ponti e a lato di edifici storici come Palazzo Salis e Palazzo d’Oro Lambertenghi, oggi casa-museo.

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l’ultimo tratto del sentiero valtellina: da tirano a bormio

Dopo Tirano inizia il tratto più impegnativo del percorso ciclabile. Impegnativo ma non impossibile. Le pendenze restano leggere e per questo si può continuare a pedalare godendo dello spettacolo della montagna.

Tra Tirano e Bormio si può deviare verso Mazzo, paese da cui si può salire al Passo del Mortirolo, salita su cui si sono scritte alcune delle pagine più belle del ciclismo agonistico dei nostri giorni.

sentiero valtellina deviazione mortirolo

Si arriva a Grosio e al suo centro di case di pietra segnate dal vento e dal sole. E al suo Castello di San Faustino e al suo Castello Nuovo che segnano l’ingresso nell’area del Parco Archeologico della Rupe Magna, che custodisce alcune incisioni rupestri che risalgono al Neolitico.

Il sentiero prosegue e sale verso cima. Mischiandosi anche con la strada carrabile. Si passa Sondalo e Le Prese. Fino a Bormio, la perla dell’Alta Valtellina, ai piedi del Parco Nazionale dello Stelvio.

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informazioni

A questo link trovate le informazioni più dettagliate sul Sentiero Valtellina. Che è il nome che è stato dato alla Ciclovia dell’Adda BI 17, che ha le seguenti caratteristiche:

  • 114 km di itinerario
  • 40 aree di sosta attrezzate
  • 7 punti noleggio
  • 46 punti di accesso
Sentiero Valtellina percorso

Si può percorrere in due giorni. Partendo da Colico si può pensare a una sosta a Tirano per spezzare il viaggio in due parti.

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