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E’ uno dei percorsi cicloturistici più belli d’Europa, non per niente nel 2016 gli è stato riconosciuto l’Oscar italiano del cicloturismo, cioè l’Italian Green Road Award (premio assegnato al Cosmo Bike Show di Verona, una delle fiere del ciclismo e del cicloturismo). Stiamo parlando della Ciclovia Alpe Adria, Alpe Adria Radweg se vogliamo usare il suo nome originale. Un percorso di 415 km che parte dall’Austria, attraversa le Alpi e arriva sulle coste di Grado, in Italia.

Cicloturisti Ciclovia Alpe Adria

Un itinerario davvero spettacolare che inizia a Salisburgo, la città di Mozart, che tocca punti di interesse dall’altissimo valore storico e culturale, che attraversa aree verdi da fiaba e che vi permetterà di pedalare su uno dei tratti ciclabili più apprezzati del nostro Stivale, quello che da Tarvisio scende verso la pianura, fino a Venzone.

Il sito ufficiale del percorso, www.alpe-adria-radweg.com, consiglia di dividere il viaggio in 8 tappe. Chi scrive lo ha fatto in 3 giorni, in sella a una eBike (per motivi di lavoro), e lo racconterà così come è stato fatto, senza inganni.

CICLOTURISMO IN EBIKE: MITI DA SFATARE SUI VIAGGI A PEDALATA ASSISTITA

I ciclisti e i cicloturisti più allenati non avranno di certo problemi a coprire gli stessi chilometri negli stessi giorni anche con una bici muscolare: per cui si può persino pensare a una “long week end” in sella sull’Alpe Adria, da venerdì a domenica. Sacrificando le soste e le visite, certo, ma senza nulla togliere al piacere del viaggio.

primo giorno: da salisburgo a bad gastein (110 km)

Pronti, via. Si parte da Salisburgo, una delle città più belle e famose dell’Austria, quella che ha dato i natali a Wolfgang Amadeus Mozart, senza ombra di dubbio (anche per un profano di musica classica come chi scrive) uno dei musicisti più valorosi della storia.

Ciclovia Alpe Adria: statua di Mozart, Salisburgo
Uno scatto prima della partenza, davanti al monumento dedicato a Mozart, nel centro storico di Salisburgo

Se avete tempo, visitate il centro storico che è a misura di bicicletta. Perdetevi nei suoi vicoli, rilassatevi nelle sue piazze e fate il pieno di “barocco”. Valgono una visita il complesso costituito dalla Residenza e dal Duomo, con l’aggiunta del Monastero dei Benedettini di San Pietro, riaperto al pubblico dopo ben due secoli. Foto di rito in Mozartplatz, ai piedi della statua di Mozart realizzata nel 1842 da Ludwig von Schwanthaler. E poi si parte, perché quello è anche il km zero della ciclovia.

Dal centro si pedala verso il fiume Salzach: lì si incontra una ciclabile che passa tra i boschi, lungo la quale vi lascerete alle spalle Salisburgo. Raggiungerete Hellbrun (borgo noto per il suo castello), passerete dalla Birreria Braugasthof Hofbräu Kaltenhausen, che da oltre 500 anni produce la birra di Kaltenhausen, e quindi arriverete ad Hallein e le sue miniere di sale, che potete visitare. Ad Hallein ci sono anche il Museo dei Celti, tra i più importanti al mondo per la cultura celtica, e il Museo Stille Nacht, la casa del celeberrimo canto natalizio “Astro del ciel”.

Seguendo le indicazioni si raggiungono gli abitati di Golling e quindi Werfen (qui l’Alpe Adria si mischia con un’altra ciclabile molto nota in Austria, quella degli Alti Tauri). Da qui si punta verso la meta di questa prima tappa, Gastein. Gli ultimi chilometri sono in salita, con le creste delle Alpi che fanno da sfondo. Bad Gastein è una località termale: un bagno o un trattamento sono quello che ci vuole dopo una giornata in sella.

secondo giorno: da bad gastein a tarvisio (135 km)

Nel secondo giorno si lascia il Salisburghese e si attraversa la Carinzia. Fino al confine con l’Italia. Da Bad Gastein bisogna salire ancora un po’ fino a Bockstein. Qui bisogna per forza scendere dalla bicicletta e caricarla su un treno che attraversa la montagna e che vi scorterà fino in Carinzia.

Pochi minuti in carrozza, poi di nuovo in sella. Mettete nel mirino Mallnitz verso Spittal. Raggiungerete in fretta questi due abitati perché la strada è tutta in discesa. A Spittal si incontra il fiume Drava, un affluente del Danubio.

Il centro storico di Villach vale una sosta durante la pedalata sulla Ciclovia Alpe Adria
Il centro storico di Villach vale una sosta durante la pedalata sulla Ciclovia Alpe Adria

Seguite il corso del fiume fino a Villach, cittadina in cui si mischiano storia e modernità. Fate una pausa nella sua piazza centrale, la Hauptplatz (e magari visitate la chiesa parrocchiale, il cui campanile spicca ben visibile e fa da riferimento).

CARINZIA, VACANZE IN BICI A VILLACH: MTB, STRADA E EBIKE

Inizierete a sentire il profumo dell’Italia. Da Villach al confine ci sono circa 35 km. Molti dei quali in salita. Lasciata la cittadina (e anche la Drava dove, se avete tempo, potete permettervi una mini crociera turistica), si continua sulla ciclabile e si attraversano boschi tanto bellissimi quanto silenziosi. La salita verso il confine con il Belpaese è lunga ma dolce.

A ridosso della dogana dovete prestare attenzione e imboccare il percorso ciclabile che vi permetterà di evitare la strada statale. L’imbocco è un po’ nascosto, e l’inizio ha una pendenza molto elevata. La pista vi scorterà fino al centro di Tarvisio che oltre a essere città di confine, è custode della foresta demaniale più grande d’Italia.

terzo giorno: da tarvisio a grado (175 km)

Premessa: i chilometri di questa tappa sono molti. Ma i primi passano senza neanche accorgersene perché sono in discesa. Poi, tutta pianura, le salite sono ormai acqua passata.

Chi sta scrivendo questo articolo non ha di certo fatto il giro del mondo in bicicletta, ma di ciclabili e di viaggi ne ha fatti abbastanza, almeno in Italia, per dire che forse siamo di fronte a uno degli itinerari cicloturistici più affascinanti del nostro Paese.

Passaggio galleria Ciclovia Alpe Adria
Passaggio in un tunnel nel tratto della Ciclovia Alpe Adria che ripercorre la vecchia ferrovia dismessa

Pochi chilometri dopo Tarvisio, infatti, inizia il tracciato che ricalca la ferrovia friulana che dal confine e dalle montagne scendeva verso valle. Una lunghissima discesa, con una pendenza dolce e mai eccessiva, con passaggi su vecchi ponti in ferro e dentro tunnel che sono stati praticamente rimessi a nuovo e riadattati alle biciclette (con led che si accendono al passaggio dei ciclisti).

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La pista ciclabile, segnata e in asfalto, con doppia carreggiata, passa a lato delle vecchie stazioni “fantasma”, alcune pronte per riaprire proprio per rilanciare il territorio puntando sul cicloturismo.

Si scende verso la pianura per alcune decine di chilometri. Dimenticandosi della fatica, non solo per via della discesa, ma per lo spettacolo di cui gli occhi possono godere. Lasciatevi cullare dalla pista, lasciatevi trasportare, fotografate con gli occhi e col cuore.

La ciclabile porta fino a Venzone, antica cittadina rasa al suolo dal terremoto del 1976 e ricostruita così come era nel Medioevo. Dichiarata Monumento Nazionale, Venzone è uno dei più straordinari esempi di restauro in campo architettonico ed artistico. Oggi è l’unico esempio rimasto in Friuli Venezia Giulia di cittadina fortificata del Trecento. Dentro le sue mura c’è il Duomo di Sant’Andrea, che vale una visita.

La piazza centrale di Venzone, al termine del tratto più spettacolare della Ciclovia Alpe Adria
La piazza centrale di Venzone, al termine del tratto più spettacolare della Ciclovia Alpe Adria

Vale la pena anche fare una pausa. I ristoranti del centro storico offrono i piatti con i prodotti tipici del territorio: prosciutto di San Daniele e formaggio montasio sono i pezzi forti dei menu. L’aroma di lavanda lascia l’aria profumata e le piante che spuntano da ogni dove colorano i vicoli.

Da Venzone si punta verso Gemona, quindi Udine, Palmanova (con la sua piazza Grande che merita una foto) e Aquileia che vanta un’area archeologica che è patrimonio Unesco, con scavi che hanno riportato alla luce le strutture che gli antichi romani avevano edificato in questo angolo del Friuli Venezia Giulia, a difesa dei confini del loro Impero.

Da Aquileia non manca poi molto a Grado, arrivo di questo viaggio. La città si raggiunge percorrendo un lembo di strada che la collega alla terraferma (a fine novembre il Consiglio Comunale di Grado ha approvato la variante che permetterà a Fvg Strade di proseguo dell’iter per la realizzazione del tratto terminale della ciclovia).

Arrivo a Grado, sul mare, Ciclovia Alpe Adria
Il tratto finale della Ciclovia Alpe Adria, l’arrivo a Grado, sul mare

Grado si divide tra il centro storico e le spiagge con gli hotel più moderni. Quando si entra in città, in bicicletta, si sente il profumo del mare ma anche dell’arrivo, della fine di un viaggio che è un’avventura bellissima.

Se la stagione lo consente, lasciate le bici a riva a godetevi un bagno rinfrescante. Poi visitate la città, il Campo dei Patriarchi e la Basilica di Santa Eufemia, con l’Anzolo San Michele che fa la guardia a tutta Grado e non solo.

informazioni utili

Il sito ufficiale di questo percorso prevede otto tappe e offre indicazioni pratiche sui punti di interesse da visitare, oltre a mettere a disposizione una mappa dettagliata del percorso.

Ciclovia Alpe Adria, cartelli pista ciclabile

Ci sono anche indicazioni sugli alloggi e se volete, potete prenotare il viaggio con un tour operator specializzato che vi accompagnerà dall’inizio alla fine.

Date un occhio anche al sito ciclovia-alpeadria-radweg.eu (in italiano) dove vengono pubblicate continue informazioni sulla ciclovia, con aggiornamenti che riguardano eventuali deviazioni, novità, lavori in corso e via dicendo.

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1 Comment

  • by MASSIMO BIDUSSI
    Posted 27 Dicembre 2020 17:17 0Likes

    Buongiorno,

    Complimenti per il giro e per l’articolo ben scritto! Sarei interessato a percorrere l’itinerario con la mia famiglia quest’estate (ma in due settimane!), volevo quindi sapere, indicativamente, se ci sono molti tratti da percorrere in strada o se nella maggior parte della ciclovia si è separati dal traffico. Grazie!

    Massimo

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