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Tre giorni di puro divertimento, tre giorni di gravel, tre giorni in viaggio da Milano a Chiavari. Ecco il racconto di questo itinerario cicloturistico, che non è adatto a tutti dato che si sviluppa su strade secondarie miste, su asfalto certo, ma soprattutto sterrati e anche su single track. Ma che è una vera goduria!

Per chi non vuole rischiare, si può scegliere anche la versione solo su strada, diminuendo molto le difficoltà (e anche un po’ di dislivello).

da milano a chiavari: pianificare e preparare il viaggio

Ho fatto questo viaggio insieme agli amici del Team Italy Bike Adventures: tre giorni, nel mese di giugno (2020) con bici gravel equipaggiate in bikepacking pianificando il rientro con treno da Genova.

Per la pianificazione abbiamo usato l’app Komoot in modalità “gravel e Mtb”, che ancora una volta si è dimostrata un ottimo strumento di pianificazione. Non abbiamo infatti trovato sorprese sul percorso, che ci era stato anticipato dallo stesso Komoot come “molto difficile”.

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Anche per la navigazione ho usato l’app Komoot installata sul cellulare, e con sorpresa, in questa modalità non ci ha tradito, dimostrandosi molto preciso e poco energivoro.

La mia Gt Grade, gravel bike, è stata equipaggiata in modalità bikepack leggero, con borsa anteriore sul manubrio e borsa posteriore sotto sella. In questo modo, essendo molto leggero, non mi sono dovuto preoccupare del peso, beneficiando di un’ottima scorrevolezza, anche off-road.

Ecco le tappe percorse in dettaglio nei tre giorni di viaggio:

da milano a chiavari: giorno 1, arrivo a Bobbio (100 km, 1.500 m D+)

Partendo da Milano abbiamo percorso la ciclabile del Naviglio Pavese (come per questo itinerario, da Milano ad Assisi, sulla Via Francigena) e una volta a Pavia, attraversato il ponte Coperto, abbiamo cominciato a percorrere strade sterrate battute circondati dalle campagne pavesi ricche di corsi d’acqua.

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Partenza da Milano, dopo Pavia si attraversa l’Oltrepò Pavese (courtesy: Jacopo Zotti, Francesco Gini)

Giunti a Mezzana Corti abbiamo attraversato il fiume Po continuando su strade secondarie a bassa percorrenza imboccando finalmente le strade di accesso all’Oltrepò Pavese.

Una costante salita, con qualche strappetto, ci ha portato fino al culmine di 600 metri nei pressi di Casone. Qui il vento si è fatto sentire, visto che si pedalava in costa, ma non abbiamo mollato, affascinati dal bellissimo paesaggio collinare.

La strada scende fino al lago di Trebecco, uno specchio d’acqua artificiale situato lungo il corso del torrente Tidone. La strada che conduce al lago è semplicemente fantastica, ma prima di imboccare la lunga strada in discesa il consiglio è quello di visitare l’incantevole borgo di Ruino.

La strada provinciale che costeggia il lago prosegue fino a Zavattarello, ma non ci arriviamo, giriamo prima costeggiando il lago e proseguendo la sterrata fino al Pian del Poggio e ancora su, sempre in salita fino al passo Penice a 1000 metri dove si raggiunge il culmine a Pian Perduto e finalmente l’Emilia.

Da qui fino a Bobbio, in provincia di Piacenza, si scende su sentiero percorribile con qualche tratto in discesa dove è meglio scendere dalla bici, fino ad imboccare la SP34 che scende comoda fino al bellissimo borgo di Bobbio dove per il pernotto abbiamo scelto il comodo ostello comunale.

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giorno 2: da Bobbio a Borzonasca (72 Km, 2.590 m D+)

Se vi state chiedendo perché una sosta a Borzonasca, piccolo paese dell’entroterra ligure nel mezzo del Parco dell’Aveto, è presto detto. È sulla strada e c’è il nostro agri b&b preferito, Shanti House.

Vi dico subito che questa tappa è uno spettacolo, per panorami e strade da percorrere, lungo le gole di fiumi mozzafiato e gli altipiani selvaggi della Liguria e dell’Appennino piacentino.

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Bici gravel, perfetta per viaggi leggeri in modalità bikepacking (courtesy: Jacopo Zotti, Francesco Gini)

Ma è molto dura, di sicuro la traccia che abbiamo scelto con qualche tratto di portage sui single track, specie nell’ultimo segmento che dal passo delle Lame prosegue nel Parco dell’Aveto fino al lago di Giacopiane.

Partiti da Bobbio si percorre la Val Trebbia su asfalto con il fiume sulla sinistra. Noi ci siamo fermati per una pausa bagno rigenerante nelle fresche e limpide acque del Trebbia.

Arrivati a Marsaglia si attraversa il ponte e si imbocca la SP50 che costeggia il fiume Aveto, che scorre sulla nostra destra. Si sale di un bel pezzo fino a Solara e poi Ferriere. Qui il bivio che impone una scelta. La prima, più comoda è quella di proseguire su asfalto transitando a Santo Stefano d’Aveto e Rezzoaglio dove si può pianificare una sosta nei numerosi agriturismi.

Noi abbiamo scelto l’opzione “adventure”, di gran lunga la migliore se cercate natura selvaggia e single track percorribili anche con una gravel (ma un po’ al limite). La seconda opzione prevede il bivio a sinistra che sale a Rocconi, su fino al lago delle Lame e l’omonimo passo sopra il lago che incrocia l’Alta Via dei Monti Liguri (inconfondibile con il simbolo AV bianco e rosso) e la successiva deviazione che scende al bellissimo lago di Giacopiane.

Siamo nel ben mezzo del parco Naturale dell’Aveto: da qui si scende su sterrato fino a Borzonasca dove è situato il b&b Shanti House. Dal lago di Giacopiane, famoso tra gli escursionisti della zona, la strada è di una bellezza da togliere il fiato.

La natura è davvero selvaggia, e sui sentieri si incontrano i cavalli selvatici di cui la val d’Aveto è famosa. Panorami che spaziano fino al mare nelle giornate più limpide. Giunti a destinazione la fatica sulla gambe si sente, ma la soddisfazione di aver fatto un percorso così bello vi ripagherà tutta.

E, “belin”, siete in Liguria e il mare è pronto a salutarvi.

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da milano a Chiavari: l’arrivo (71Km, 1.230 m D+)

Per l’ultimo giorno di viaggio, da Borzonasca fino a Chiavari, la nostra meta finale, la strada che abbiamo scelto è tutta su asfalto. Dopo le fatiche dei due giorni precedenti abbiamo voluto prendercela comoda.

Si inizia in discesa a tutta fino a Carasco. Ancora una salita di circa 3 km e si scende fino a Chiavari. Che spettacolo!

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IL RITORNO DA GENOVA IN TRENO

Per tornare a casa, verso Milano, siamo andati a Genova. Da Chiavari si percorrere la celebre Via Aurelia, un sali-scendi (non è piatta purtroppo) che transita da Rapallo, la panoramica Ruta di Camogli, Bogliasco.

Quindi la “tentacolare” Genova. Naturalmente potete sfruttare la giornata per esplorare la Riviera di Levante, magari Portofino e l’omonimo parco.

traccia su komoot

Se vi abbiamo fatto venire voglia di pedalare e se volete ripercorrere questo itinerario, ecco le tracce Komoot. Buon divertimento!

Traccia 1 –> https://www.komoot.it/tour/212328771#previewMap

Traccia 2 –> Da Bobbio a Borzonasca | giro in MTB | komoot

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1 Comment

  • by Francesco
    Posted 2 Maggio 2023 19:51 0Likes

    Ciao Marco! Grazie molte per l’articolo, super interessante. Stavo pianificando con degli amici di rifare lo stesso percorso vostro, e ho notato che la descrizione nell’articolo non corrisponde alla traccia su komotto di cui è presente il link. Per farti un esempio, non passa dal Passo delle Lame o dal Lago di Giacopane. Riusciresti per caso a postare quella originaria? Grazie mille!

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