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Occorre un po’ di chiarezza, occorre fare dei distinguo, occorre una contrapposizione: cicloturismo e bikepacking non sono la stessa cosa. Una volta per tutte.

Perché all’aumentare degli appassionati dei viaggi in bici, e allo stesso tempo all’aumentare delle proposte (di prodotto e di viaggio) relative al bikepacking, troppe volte si sentono usare i due termini in maniera errata.

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Cicloturismo e bikepacking, ecco le differenze

In entrambi i casi stiamo parlando di viaggi in bicicletta con l’ausilio di borse. Solo che quelle da bikepacking e quelle “classiche” da cicloturismo non sono la stessa cosa: e così anche l’esperienza di viaggio stessa differisce nei due casi.

Qui vi aiutiamo a fare chiarezza.

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Borse sul portapacchi oppure direttamente sul telaio

La differenza più importante tra questi due stili di viaggio riguarda la collocazione delle borse. Nel caso dell’assetto classico, cioè quello da cicloturismo, le borse si agganciano a dei portapacchi, posteriori e anteriori.

scott addict gravel bikepacking

Il bikepacking invece è un’evoluzione dello stile che qui definiamo classico: le borse da bikepacking hanno dimensioni più ridotte e si agganciano direttamente al telaio (tramite lacci o strap), senza dover usare portapacchi o altri supporti.

Nel primo caso le borse ampliano lo spazio occupato dalla bicicletta e può variare la distribuzione dei pesi, andando anche a incidere sul baricentro del mezzo e quindi sulla guidabilità.

Nel caso del bikepacking, le borse sono quasi sempre pensate per “integrarsi” al telaio, “innestarsi” quindi direttamente sul mezzo, senza modificare troppo l’equilibrio e le geometria dello stesso.

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Diverse capacità di carico: bikepacking è un inno all’essenzialita’

Le borse da cicloturismo sono più capienti di quelle di bikepacking. E’ per questo che la modalità classica si addice di più a coloro che devono intraprendere un viaggio lungo e hanno bisogno di portare con sé accessori, vestiti e altro.

cicloturismo fiab

Il bikepacking è diventato nell’ultimo biennio sinonimo di viaggi veloci, brevi. Un fine settimana in sella, tre giorni al massimo. Meglio se d’estate, quando non si devono trasportare molti indumenti.

Fuga dalla città, fuga dalla routine, avventura. E soprattutto, ritorno all’essenziale. Viaggiare in bici richiede, sempre, di fare una scelta di essenzialità. Farlo in bikepacking significa estremizzare questo concetto: poco è bello, poco è meglio, mi basta poco, solo io, la mia bici e la mia voglia di viaggiare, scoprire, esplorare.

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Due modi diversi di viaggiare

Se non si fosse ancora capito, lo ripetiamo in maniera più esplicità: fare cicloturismo o fare bikepacking sono due facce della stessa medaglia. Sono però due modi veramente diversi di viaggiare.

Lo stile classico, quello da cicloturismo, è apprezzato dai neofiti, dai pensionati, dai viaggiatori più rodati, quelli che lo fanno da una vita. E per fare cicloturismo servono bici da trekking, o anche mountainbike o city bike sulle quali sia possibile montare i portapacchi.

Bikepacking invece si sposa con qualsiasi tipo di bicicletta. Con le mountainbike, aprendo così la possibilità di viaggi più estremi, off road, su sentieri e trail; o anche con le bici da corsa, o gravel, persino i modelli più “racing”.

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