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Attraversa la Lombardia da Nord a Sud, collega il confine con la Svizzera e il centro di Pavia, ed è lunga 135 km, da pedalare con calma, da assaporare. E’ la Via Francisca del Lucomagno, entrata a far parte dei grandi cammini italiani che, in questi mesi particolarmente complessi per l’emergenza sanitaria, ha visto la sua consacrazione ufficiale.

Negli ultimi mesi il tracciato italiano è stato al centro di un progetto di valorizzazione, sviluppato da nove realtà insieme con 50 enti e con la collaborazione di Regione Lombardia e delle province interessate, anche con il sostegno del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale di Regione Lombardia.

Il lavoro messo in campo ha visto la mappatura dell’intero tracciato, il posizionamento di oltre mille segnavia (anche per i cicloturisti), la creazione di una rete di accoglienza con più di 600 posti letto, lo sviluppo di un’apposita app e la pubblicazione della Guida ufficiale, redatta da Marco Giovannelli e Alberto Conte per Terre di Mezzo editore.

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Via francisca del Lucomagno: il percorso (in Italia)

Si parla di “tratto italiano” della Via Francisca del Lucomagno perché il percorso nella sua interezza parte 375 chilometri a monte, a Costanza in Germania.

Attraverso il Canton San Gallo, il Liechtenstein, il Canton Grigioni e il passo del Lucomagno a cui deve il nome, giunge in Canton Ticino per entrare in Italia al confine con il Lago Ceresio.

Proprio dal piccolo comune di Lavena Ponte Tresa parte il percorso che giunge a Pavia e arriva alla tomba di Sant’Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d’oro.

Nella antica capitale Longobarda, la Via Francisca si unisce alla Via Francigena, offrendo la possibilità ai pellegrini di proseguire il viaggio sino a Roma, la Città eterna.

Il tratto italiano della Via Francisca del Lucomagno si inserisce infatti in un percorso storico della tradizione dei pellegrinaggi: per chi arriva dal Centro Europa, la Via Francisca è un’arteria nodale per raggiungere Vercelli e da lì Briancon e Arles fino a Santiago di Compostela.

È un’arteria che si snoda in un territorio fortemente urbanizzato, ma che nel tempo ha saputo conservare quegli elementi capaci di renderla unica e ben riconoscibile.

Una linea verde che attraversa la Lombardia attraverso cinque parchi (Argentera, Campo dei Fiori, Medio Olona, Altomilanese e della Valle del Ticino), luoghi impregnati di grande fede come il suggestivo Sacro Monte di Varese (sito Unesco) , la badia di Ganna, il monastero di Cairate, l’abbazia di Morimondo e non certo ultima la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.

Ma anche testimonianze storiche di assoluto valore quali il monastero di Torba (sito Unesco) e borghi come Castiglione Olona, prima città ideale dell’Umanesimo, ne fanno un itinerario suggestivo e arricchente.

Il tutto accompagnato dall’elemento costante dell’acqua: laghi, fiumi, canali e navigli ne arricchiscono gli scenari e la bellezza del paesaggio.

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prima di partire, la credenziale

La credenziale della Via Francisca del Lucomagno è gratuita ed è un documento importante: il “passaporto del pellegrino” (come nel caso della Via Francigena) lo accompagna lungo il percorso e su di esso si possono apporre i timbri dei ristornati, musei, luoghi di interesse visitati.

La credenziale inoltre dà accesso a sconti e convenzioni pensati appositamente per i pellegrini, come presso le oltre 40 strutture recettive – tra ostelli, locande, bed & breakfast – presenti lungo la Via.

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Molte strutture ospitano in pieno spirito pellegrino: essenzialità, condivisione, fiducia: è necessario un documento che provi tale impresa e che consenta di ricevere riduzioni e servizi ad hoc. La credenziale dà diritto anche al 10% di sconto per i pellegrini sui treni Trenord che affiancano il percorso.

Una volta giunti a Pavia la credenziale timbrata nei vari punti tappa dà diritto a ricevere il Testimonium, il certificato che attesta di aver percorso il cammino, proprio come un vero pellegrino di un tempo.

in bici, anche in famiglia e senza difficoltà

La Via Francisca del Lucomagno è un percorso che non presenta particolari difficoltà, per questo è davvero adatto a tutti. Quasi tutte le tappe si snodano in assenza di dislivello (fanno eccezione le prime tre).

È l’ideale per le famiglie, anche con bambini piccoli. Il suo percorso è affrontabile anche da persone a mobilità ridotta che per spostarsi ricorrono all’ausilio, per esempio, di carrozzine.

La Via Francisca è infatti stata progettata da subito per essere una Via inclusiva, e grazia alla collaborazione con l’associazione FreeWheels Onlus, che fornisce tutela e sostegno alle persone con disabilità e promuove l’abbattimento delle barriere fisiche e mentali, è mappata come “percorso ed itinerario accessibile”.

viaggi in bici lungo “i cammini”

La pandemia ha accelerato il processo di cambiamento già in atto da alcuni anni: i Cammini italiani, i viaggi a piedi come anche in bicicletta lungo percorsi storici, sono stati la sorpresa di questo nuovo mondo ai tempi del Covid.

Questo modo lento e naturale di scoprire la storia e il territorio del nostro Paese è tra i pochi che ha incrementato le presenze a partire dall’estate 2020.

cicloturismo ebike via francigena
Una bici sulla Via Francigena

Molte persone hanno scelto questo tipo di viaggio per la prima volta, scoprendo un nuovo modo di vivere i territori, attraversandoli a passo lento, vivendo destinazioni sorprendenti magari a pochi passi da casa.

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La guida e la app per pedalare lungo la via francisca

Se cercate informazioni più dettagliate sul percorso potete visitare il sito ufficiale www.laviafrancisca.org.

A questo link trovate tutto, anche le tracce Gps: cliccate qui.

Oltre al sito ufficiale sono disponibili anche le App gratuite per smartphone, in versione Android e IOS.

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