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Su e giù sulle strade militari che si snodano sui versanti della Valsusa: due giorni in mountainbike in Piemonte, in modalità bikepacking, alla scoperta di alcuni delle “strade bianche” alpine più spettacolari del nostro Paese.

Quello che segue è il diario di un viaggio effettuato a inizio agosto, a caccia di un po’ di fresco, in un angolo di Piemonte che confina con la Francia e che riserva tante bellissime sorprese a chi ha il coraggio di scoprirlo in sella alla propria bicicletta.

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Mountainbike in Piemonte, bikepacking in Valsusa

Se vuoi divertirti in mountainbike in Piemonte, puoi ripercorrere l’itinerario che stiamo per raccontarti. In fondo troverai anche le tracce.

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Abbiamo preparato il nostro viaggio con Komoot e abbiamo allestito le nostre mountainbike con le borse da bikepacking (solo quella posteriore e una piccola “dentro” il triangolo del telaio).

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Il percorso affrontato richiede allenamento e preparazione: è indicato anche per bici gravel, ma l’ammortizzazione anteriore può essere un ottimo aiuto. Non sono necessarie doti da esperto di downhill, ma sappi che serve un briciolo di dimestichezza con l’off-road perché affronterai salite e discese su fondi sterrati e sconnessi, di alta montagna.

Giorno 1: Chiomonte, Forte Pramand, Galleria dei Saraceni, Bardonecchia e rifugio Scarfiotti

Abbiamo lasciato l’auto a Chiomonte, piccolo borgo della Valsusa: il nostro viaggio è iniziato proprio lì ed è proseguito per qualche chilometro sulla statale che attraversa la valle e porta verso Bardonecchia.

mountainbike in piemonte bikepacking strada assietta valsusa galleria dei saraceni

All’altezza di Exilles si lascia la statale e si comincia a salire sulla “Strada Militare 79”: così era classificata dall’Esercito Italiano, una magnifica strada sterrata che percorre il fianco della sinistra orografica della Valsusa fino a raggiungere il versante orientale della conca di Bardonecchia.

La salita è continua, dura ma non difficile dal punto di vista tecnico. Culmina a quota 2.162 metri con l’arrivo al forte di Pramand. Da lì abbiamo continuato, in quota, e attraversato la Galleria dei Saraceni, lunga ben 876 metri e scavata in curva sotto le guglie del Monte Seguret fra le due Grandi Guerre.

Non dimenticarti la torcia: dentro la galleria è buio pesto. Una volta superata siamo scesi verso il Forte Foens e quindi verso l’arrivo della cabinovia in cima a Bardonecchia. Abbiamo poi continuato, dopo una pausa, verso la diga di Rochemolles attraversando un bellissimo e dolcissimo sentiero nel bosco.

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Dalla diga siamo saliti verso il rifugio Scarfiotti, dove abbiamo pernottato. Da lì comincia una strada che porta (circa 12 km e 1.100 metri di salita) verso il colle del Sommeiller, fino ai piedi del suo ghiacciao, oltre quota 3.000. Si tratta di una delle strade carrozzabili più alte d’Europa, per questo potrai condividere la carreggiata con moto e veicoli a motore. Ma ne vale comunque la pena.

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Giorno 2: Scarfiotti, Bardonecchia, Saulze, Assietta, Chiomonte

Sveglia a oltre 2mila metri, colazione in rifugio, quindi di nuovo in sella. Si comincia in discesa, tornando verso la diga di Rochemolles e quindi verso l’arrivo della cabinovia di Bardonecchia (dove c’è il Savoia Mountain Resort).

Da lì, giù in picchiata fino al centro di Bardonecchia, poi siamo tornati verso Oulx. Dal centro del paese inizia la salita verso Saulze: circa 4 km con pendenze impegnative, ma su asfalto. Passato il centro di Saulze la strada non smette di salire, un tornante dopo l’altro, fino all’imbocco della Strada dell’Assietta.

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“Con uno sviluppo di oltre 60 km, la Strada dell’Assietta SP173 e la limitrofa Strada del Colle delle Finestre SP172 (direttamente accessibile da Fenestrelle, in località Depot), costituiscono l’asse portante di un complesso stradale in quota e in gran parte sterrato, apprezzato e percorso da escursionisti a piedi o a cavallo, ciclisti, bikers e veicoli motorizzati (nei giorni e negli orari consentiti indicativamente da giugno a ottobre)”, recita il sito del Comune di Fenestrelle.

Arrivati all’imbocco della strada si può scegliere se percorrerla da lì, oppure proseguire ancora un po’ e entrare nel Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand. Noi abbiamo optato per questa seconda opzione, salendo su un sentiero di montagna immerso nel bosco.

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Dopo qualche km (bello tosto) nel bosco, siamo sbucati in quota sulla Strada dell’Assietta, un vero spettacolo da percorrere in costa, su e giù, fino all’omonimo rifugio.

A quel punto, ennesimo bivio: si può proseguire sullo sterrato fino al Colle delle Finestre, quindi scendere fino a Susa. Oppure, come abbiamo fatto noi, deviare verso Frais e quindi giù fino a Chiomonte. Dal colle sono circa 1.800 metri di dislivello in discesa, non troppo tecnica, ma comunque impegnativa (e divertente).

ed ecco le tracce

Se volete ripercorrere questo itinerario, eccovi le tracce dei due giorni.

GIORNO 1 –> CLICCA QUI

GIORNO 2 –> CLICCA QUI

E buona pedalata!

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