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Fantasticare guardando foto di luoghi lontani scattate da altri cicloviaggiatori è cosa buona e giusta. Soprattutto in questo momento storico. Ci apre la mente verso luoghi inesplorati (il cicloturismo è prima di tutto un sogno, un desiderio) ed è spesso la leva che ci fa compiere quel passo in più. I social network infatti sono diventati un’inesauribile fonte d’ispirazione, Instagram in primis. E sono tantissimi i cicloviaggiatori molto attivi sui social, che vantano migliaia di follower su Instagram.

Di seguito la nostra selezione dei migliori profili Instagram per chi fa cicloturismo, perché grazie al loro entusiasmo chiunque ha la possibilità di sognare un po’.

Becycling

Daniele e Simona, partiti da Roma nel luglio 2014, non si sono mai fermati. Chi vuole saperne di più sugli oltre 60mila chilometri e 35 Paesi che hanno percorso, trova tutti i dettagli sul sito Becycling.net e può seguirli sui social anche sulla pagina Facebook “Dai sette colli ai sette passi”. Un bell’occhio indagatore il loro, che fa di ironia e senso della scoperta il tratto distintivo.

 

 
 
 
 
 
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Encounters • This is a very rare selfie of me and Simona. 😆 • We are currently on Garda Lake, heading up to Rifugio Lausen in the Lessinia Mountains. 🏕️ • We are going to BAM! The Bicycle Adventure Meeting, a gathering of bicycle travelers and adventurers. Can’t wait to be there and meet you all! (from a one meter safety distance) 😷 • #BeCycling, BeMeeting _______ #bicycle #roadtrip #travel #bicycletouring #biketour #biketouring #cycling #cycletourism #bike #outdoor #adventure #adventurecycling #igtravel #travelgram #bootleghobo #cinellifamily #bikewander #worldbybike #pedalforever #optoutside #exploremore #neverstopexploring #outsideisfree #missgrapepeople

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Viaggioinbici

Il racconto di Leo (Leonardo Corradini) e dei suoi tour in giro per il mondo in bicicletta. Viaggioinbici è collegato al blog Life in Travel, fondato insieme alla moglie Vero (Veronica Rizzoli). Insieme sono stati un po’ dappertutto e i loro post sono ricchi di consigli utili per chi cerca spunti e idee di viaggio.

Willy Mulonia

Cicloviaggiatore di lunghissimo corso, classe ‘67, è stato ovunque ci sia natura e wilderness. L’ultima impresa è stata l’Alaska e un libro (Chino verso Nord) diventato best seller. Oggi fa della sua passione una professione accompagnando gruppi in giro per il mondo.

Pietro Franzese

Cicloviaggiatore, blogger (https://pietrofranzese.com) e youtuber, Pietro è quello che si dice un ciclo entusiasta, una fonte inesauribile di spunti e consigli su viaggi, bici e accessori.

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In questa foto, con il centro storico di Praga come sfondo, sono ben vestito e ben equipaggiato, pronto per iniziare una nuova avventura in bicicletta. Ma non è sempre stato così. Ho finito di assemblare Orangina esattamente 5 anni fa e circa un anno dopo sono partito alla volta del mio primo viaggio in bicicletta. Senza tanti pensieri, senza tante preoccupazioni o piani per il futuro. Sentivo che volevo farlo dal profondo del cuore e così ho preso coraggio e sono partito. La storia, se mi seguite da un po’ la sapete. Però io ho una pessima memoria e così, oggi ho deciso di sistemare alcuni scatoloni nel mio garage, dove da anni accumulavo oggetti e attrezzature della mia bicicletta. Ho iniziato a farlo perchè dovevo sistemare, ma dopo poco si è trasformato in un viaggio nei ricordi, in quello che sono stati questi 5 anni in sella ad Orangina e a tante cose che sono successe nel frattempo. Vi racconto cosa ho ritrovato in quei due scatoloni dove per anni ho racchiuso parte della mia vita con un video, online ora sul mio canale YouYube . Centro storico di Praga 🇨🇿 . Bikepacking @brnbikeparts Helmet @bbbcycling Cycling apparel @dotoutsport . . . . . . . . . . . . . . . #prague🇨🇿 #cicloturismo #scattofisso #fixed #czechia #bikepacking #bikewander #solotravel #bicycletouring #cyclotourisme #adventurecycling #bikepackinglife #cyclingphotos #adventurebybike #fromwhereiride #outsideisfree #biketravel #fahrradtour #visiteurope #czechtourism #earthfever #fixielover #praguelife #bikemess #cyclinglife #travelbybike #cyclingshot #traveltime #czech_vibes #traveleurope

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Montanus

Abruzzesi doc e amanti della natura, Francesco e Giorgio sono i founder del seguitissimo progetto Montanus thewildside con l’annesso canale Vimeo e il sito (https://www.montanuswild.com/). I loro video e foto racconti di viaggi off road, sono seguitissimi grazie a un gusto raffinato per i dettagli e al gusto autentico per l’esplorazione e l’avventura.

Dino Lanzaretti

E’ il decano dei cicloviaggiatori. Ha viaggiato in tutto il mondo, Siberia compresa (nel momento più gelido dell’anno). Nel 2017 compie la prima attraversata invernale del Polo del freddo toccando temperature anche di -60°C. Visto la galvanizzante riuscita di questo bizzarro viaggio decide quindi di pedalare fino a casa attraversando la Mongolia, l’Asia centrale, il Caucaso, la Turchia, la Grecia e infine l’Italia, per un totale di 17.000km e 11 mesi in sella alla sua inseparabile bicicletta.

Lorenzo Barone

Ha 22 anni, ma l’avventura nel sangue. Tra le sue imprese 410 Km nel deserto del Sahara e la Sibera dove è rimasto bloccato dopo il lockdown.

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🇮🇹Sono passati 5 mesi dall’ultima volta che ho avuto tra le mani la mia bicicletta “Mulan”. . Ero arrivato qui sul Baikal a marzo, quando ancora il lago era ghiacciato, ci avevo pedalato sopra e poi una serie di eventi mi ha tenuto lontano dalla mia bici fino ad oggi. . Finalmente dopo 4 giorni di treno insieme ad Aygul , sono tornato a prendere la bici che una gentilissima famiglia mi ha tenuto in custodia per tutto questo tempo. . È un emozione averla di nuovo tra le mani, può sembrare a molti “solo un pezzo di ferro” ma per me è molto di piu. . Ah! volevo dirvi che tra pochi giorni il governo russo deciderà se prolungare o meno i permessi per gli stranieri in Russia ed io ora non sto cercando alcuna soluzione per tornare in Italia, anzi spero di rimanere bloccato tutto l’inverno perché ho una nuova avventura più estrema del solito in mente. . ➡Ps. Se ti fa piacere, puoi supportarmi nell’avventura lasciando un offerta libera tramite il “link in Bio” e al mio ritorno riceverai delle foto dei miei viaggi che ti porterò PERSONALMENTE in bici 🚴 . 🔴 SCRIVIMI IN PRIVATO l’indirizzo o la città in cui vivi, in modo tale che saprò in che parte d’Italia incontrarti ! Il tour è già in progettazione! . . 🇬🇧 It’s been 5 months since the last time I had my bicycle “Mulan” in my hands. . I arrived here on Baikal in March, when the lake was still frozen, I cycled on it and then a series of events has kept me away from my bike until today. . After 4 days in the train with my girlfriend Aygul, we returned to take the bike, that a very kind family had kept me in custody. . It is a thrill to have it back in my hands, it may seem to many eyes “just a piece of iron” but for me it is much more. . In a few days the Russian government will decide whether or not to extend the permits for foreigners in Russia and I am not looking for any solution to return to Italy, on the contrary I hope to remain blocked all winter here because I have a new, more extreme adventure than usual in my mind.

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Valentina Brunet

Viaggia in bicicletta dal 2013, prevalentemente da sola ed è stata in moltissimi Paesi, specie in Asia. Un inno alla libertà.

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“Capitano, il mozzo è preoccupato e molto agitato per la quarantena che ci hanno imposto al porto. Potete parlarci voi?” “Cosa vi turba, ragazzo? Non avete abbastanza cibo? Non dormite abbastanza?” “Non è questo, Capitano, non sopporto di non poter scendere a terra, di non poter abbracciare i miei cari”. “E se vi facessero scendere e foste contagioso, sopportereste la colpa di infettare qualcuno che non può reggere la malattia?” “Non me lo perdonerei mai, anche se per me l’hanno inventata questa peste!” “Può darsi, ma se così non fosse?” “Ho capito quel che volete dire, ma mi sento privato della libertà, Capitano, mi hanno privato di qualcosa”. “E voi privatevi di ancor più cose, ragazzo”. “Mi prendete in giro?” “Affatto… Se vi fate privare di qualcosa senza rispondere adeguatamente avete perso”. “Quindi, secondo voi, se mi tolgono qualcosa, per vincere devo togliermene altre da solo?” “Certo. Io lo feci nella quarantena di sette anni fa”. “E di cosa vi privaste?” “Dovevo attendere più di venti giorni sulla nave. Erano mesi che aspettavo di far porto e di godermi un po’ di primavera a terra. Ci fu un’epidemia. A Port April ci vietarono di scendere. I primi giorni furono duri. Mi sentivo come voi. Poi iniziai a rispondere a quelle imposizioni non usando la logica. Sapevo che dopo ventuno giorni di un comportamento si crea un’abitudine, e invece di lamentarmi e crearne di terribili, iniziai a comportarmi in modo diverso da tutti gli altri. Prima iniziai a riflettere su chi, di privazioni, ne ha molte e per tutti i giorni della sua miserabile vita, per entrare nella giusta ottica, poi mi adoperai per vincere. Cominciai con il cibo. Mi imposi di mangiare la metà di quanto mangiassi normalmente, poi iniziai a selezionare dei cibi più facilmente digeribili, che non sovraccaricassero il mio corpo. Passai a nutrirmi di cibi che, per tradizione, contribuivano a far stare l’uomo in salute. Il passo successivo fu di unire a questo una depurazione di malsani pensieri, di averne sempre di più elevati e nobili. Mi imposi di leggere almeno una pagina al giorno di un libro su un argomento che non conoscevo. (Continua nei commenti)

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Cicliste per Caso

Il progetto di Silvia e Linda (Silvia Gottardi è una ex giocatrice professionista di basket, ha militato in Serie A1 e vestito anche la maglia della Nazionale azzurra), compagne d’avventura e di vita, che raccontano avventure in bici in giro per il mondo e per il nostro Stivale.

omar di felice

Si definisce ciclista estremo, ma in fondo Omar Di Felice è anche un vero cicloviaggiatore. Le sue pedalate al freddo e al gelo sono diventate fonte di ispirazione per moltissimi appassionati: oltre alla sua anima più “racing”, che lo porta ancora a gareggiare in competizioni di ultracycling, Omar continua a incarnare i valori del cicloturismo: la voglia di scoprire, la voglia di pedalare, la voglia di viaggiare.

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🇮🇹 Questo non è il film della mia traversata del Deserto del Gobi. Uscirà molto presto. In questi 7 minuti c’è molto altro. Ci sono i 90 giorni successivi. Quelli del lockdown. C’è quel mese e mezzo di incertezza, a tratti di paura. C’era la consapevolezza di dover cogliere l’opportunità per non rimanere prigioniero delle paure. C’è la fuga attraverso un Paese unico. Ci sono gli incontri con la meravigliosa gente del posto. Ci sono le notti stellate in tenda, le tempeste di sabbia, il grande freddo e poi il primo grande caldo. C’è la mia passione piu grande. Da solo. In uno dei luoghi più incredibili che io abbia mai avuto la fortuna di attraversare. Un pezzo di me è rimasto la: non potrebbe essere altrimenti. Forse un giorno riuscirò a raccontare fino in fondo quanto quella esperienza abbia contribuito a cambiare una parte di me. 🇬🇧 This is not the movie about my crossing of the Gobi Desert. It will be released very soon. In these 7 minutes there is much more. There are the 90 days after the Gobi crossing. It’s about of the lockdown. It’s about the month and a half of uncertainty, and fear. It’s about the flight through a unique country. It’s about the encounters with the wonderful locals. It’s about the nights in tent under the sky plenty of stars, about sandstorms, the great cold and then the first warm before summer. It’s about my biggest passion. Alone. In one of the most incredible places I’ve ever been lucky to cross. A piece of me is still there: it could not be otherwise. Maybe one day I will be completely able to tell how that experience helped to change a part of me. #WinterTransMongolia

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