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Lorenzo Barone torna a casa: bici nello scatolone, non potrà contemplare il suo viaggio da record sulla strada più lunga del mondo.

L’annuncio lo ha dato in questi giorni lo stesso cicloviaggiatore sui suoi canali social. Dopo oltre 20mila km e 221 giorni in bicicletta, quasi al confine con la Russia, Lorenzo Barone ha dovuto interrompere il suo viaggi, che era cominciato in Sudafrica.

Le motivazioni di questa scelta le ha spiegate lui stesso.

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Lorenzo barone: “Mi sono dovuto fermare”

“Voglio chiarire le motivazioni che mi hanno spinto a prendere questa difficile decisione. Nei mesi passati ho attraversato l’Etiopia dove c’è la guerra civile, sono scappato dalla polizia Egiziana, ho attraversato diverse zone rosse in Africa come il Nord del Kenya e il confine con il Congo in Tanzania, ho rischiato di prendermi la malaria in Uganda dove c’è il più alto numero di casi al mondo e sono già entrato due volte in Russia questa estate. Ma allora, perché mi sono dovuto fermare proprio ora?“, ha scritto Lorenzo Barone sui suoi profili social.

“Prendendo per scontato che sappiate tutti cosa sta accadendo questi giorni in Russia, vi spiego quali sono i rischi e i problemi del pedalare migliaia di chilometri nell’estremo Est della Russia”, ha continuato il viaggiatore estremo.

“Il viaggio prevede l’attraversamento della Chukotka, una regione ‘chiusa’ anche per i cittadini russi a causa della presenza di basi militari. Per entrarci ho bisogno di un permesso speciale che forse riuscirei ad ottenere in condizioni normali. Attualmente non sembra possibile ottenerlo, quindi avrei dovuto comunque sospendere il progetto“, la motivazione numero uno data da Lorenzo.

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Che continua: “In Russia è un periodo ‘caldo’ con proteste, arresti, decine di migliaia di persone che lasciano il paese e centinaia di migliaia di civili arruolati nell’esercito. Essendo un occidentale potrei essere facilmente preso di mira dalle autorità nei villaggi o da eventuali abitanti che non “gradiscono” la mia presenza. Se venissi accusato di qualunque attività illegale, rischierei di avere conseguenze serie, anche non avendo fatto nulla. Charlie Walker per esempio è stato recentemente arrestato a Yakutsk per un mese e poi bannato dal paese per 5 anni mentre sciava trainando una slitta sull’Artico in Yakutia. Non è una delle esperienze che sogno di vivere”.

Data l’affluenza di massa dei russi che lasciano il paese e della situazione che sta peggiorando rapidamente, potrebbero chiudere le frontiere in ogni momento. Mi troverei quindi bloccato in Russia per un tempo indeterminato come durante la pandemia. Quasi tutte le ambasciate dei vari paesi stanno fortemente consigliando ai propri cittadini di abbandonare immediatamente la Russia. Nel mio caso l’ambasciata italiana mi ha detto che se mi dovesse succedere qualcosa non può fare praticamente nulla per aiutarmi

lorenzo barone

“Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali ho deciso di rimandare a tempi migliori l’ultima parte del viaggio. Andare in aereo o in macchina a visitare le città non sarebbe stato un problema ma pedalare per mesi da solo in zone remote è completamente diverso”, ha aggiunto Lorenzo Barone.

Che non ha nascosto l’amaro in bocca e che ha promesso (e si è ripromesso) di tornare, quando sarà possibile, per completare il suo progetto.

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