Il turismo italiano è chiamato a una nuova sfida: abbandonare il modello “mordi e fuggi” concentrato sulle città più note e aprirsi a una scoperta più lenta e consapevole del territorio. A crederci con convinzione è Nadia Mangiavacchi, ceo e fondatrice di HopOnMobility, che sottolinea: «Oggi il turismo deve concentrarsi sulla scoperta più profonda dei nostri territori e non soltanto dei grandi centri dove l’affollamento indiscriminato porta più disagi che benefici».
Un cambiamento che, secondo Mangiavacchi, è già in atto grazie all’impiego crescente di e-bike a disposizione degli ospiti nelle strutture ricettive. La sua azienda ha sviluppato una piattaforma digitale con intelligenza artificiale integrata, capace di automatizzare la gestione di flotte di biciclette elettriche e veicoli leggeri. L’obiettivo è ambizioso: valorizzare i territori, ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’esperienza del turista.
I numeri della mobilità dolce
Secondo i dati più recenti, già nel 2023 il 62% delle biciclette in sharing in Italia era elettrico, con 11,5 milioni di noleggi e 25 milioni di chilometri percorsi. Nel 2024 la crescita è proseguita con un incremento del 22% dei noleggi, segno evidente che l’e-bike si è ormai affermata come un must, non solo tra i residenti ma anche tra i turisti.
HopOnMobility ha saputo intercettare questa tendenza, proponendosi come partner tecnologico per hotel, case vacanze e territori. Le sue soluzioni flessibili e scalabili promettono un turismo più autentico e un futuro più sostenibile.
«Bike sharing e cicloturismo sono strumenti potenti per riscoprire l’Italia più vera e per promuovere una fruizione rispettosa dei territori, senza comprometterne l’ambiente», conclude Mangiavacchi. «È un’opportunità straordinaria per valorizzare borghi, itinerari naturalistici e destinazioni fuori dai circuiti di massa. Sempre più strutture stanno investendo in questa direzione, e noi siamo pronti a supportarle con tecnologie, formazione e visione».